Tendenza e previsioni stagionali meteo e clima in Italia e Europa inverno 2017 / 2018…

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Come ogni anno con l’inizio della stagione autunnale cercherò, con l’aiuto del mio sistema WPS, di elaborare una tendenza previsionale sia per l’autunno che per il prossimo inverno 2017-2018. Da non molto tempo ho elaborato una carta grafica europea per far meglio comprendere la dinamica delle principali figure pressorie che influenzano il meteo-clima sul nostro continente.

 

La fig. 1, che ho riportato, è l’analisi stagionale per l’inverno:

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inverno 2017-2018

Fig. 1

Andiamo per gradi. Innanzitutto l’autunno sta evolvendo in maniera classica, con precipitazioni nella norma (anche se le precipitazioni sotto media dell’ultimo anno hanno fatto si che le falde acquifere ne abbiano risentito in maniera sensibile e di certo per tornare alla normalità ce ne vuole) e temperature che sono risultate, dopo una estate lunga e calda, nella norma a settembre e lievemente sopra la media ad ottobre, in particolare le massime.

Con i mesi di novembre e dicembre il meteo-clima risulterà essere completamente diverso; le precipitazioni risulteranno essere sopra la media e le temperature sotto media, con anticipi invernali su tutto il paese.

Le ragioni vanno ricercate negli indici climatici, che vedono una QBO (Retrogressioni Continentali), un AMO (Temperature superficiali oceaniche dell’Atlantico settentrionale), una ENSO ( Nina ) tendendi al negativo. Con il WPS ho elaborato i dati e, ritenendo la situazione delicata e particolare, ho atteso a pubblicare la tendenza previsionale stagionale.

Durante l’inverno la prognosi rimane inalterata, se non per la QBO che dovrebbe rafforzarsi in territorio negativo, provocando una maggiore insistenza di afflussi continentali verso l’Europa centro-orientale e quindi il Mediterraneo. Proprio il nostro bacino dovrebbe risultare il fulcro dello sviluppo delle precipitazioni in sede italo-balcanico; mare relativamente caldo e aria fredda che vi scivola sopra sono la base della condensazione dell’umidità e delle precipitazioni, che risulteranno per più volte nevose a quote basse.

Tornando alla figura 1 ho necessità di spiegare le figure depressionarie in sede centro europea e del Mediterraneo. Infatti bisogna distinguere due fasi:

1) la prima fase e prettamente autunnale, ma che riaffiorerà random anche nei mesi invernali e primaverili. Depressione per apporti artico-marittimi in discesa dall’Artico, Gran Bretagna, Francia, quindi ingresso nel Mediterraneo dalla porta del Rodano con minimo in formazione tra la Sardegna, il Tirreno centrale, il Ligure e richiamo freddo continentale (situazione ottima per la possibilità di vedere la neve su tutto il settentrione italico, ma anche in Toscana, Lazio e Campania fin sulle coste), quindi al meridione verso la Grecia.

2) la seconda fase, prettamente invernale, con discesa di aria continentale che dal Baltico/Russia scivola sulle regioni orientali europee penetrando dalla porta della bora, quindi lungo l’Adriatico, con minimo che coinvolgerà maggiormente il lato orientale della penisola, il meridione e i Balcani; molto alta la possibilità che il baricentro dei minimi in formazione possa slittare più ad occidente, andando ad interessare anche le regioni occidentali, altrimenti riparate dalla catena appenninica.

Dunque una situazione molto interessante dal punto di vista stagionale per gli amanti del freddo e della neve, ma da seguire passo-passo a livello di studio climatico.

Il 2017 risulterà essere senza dubbio uno degli anni più difficili dal punto di vista meteo-climatico sul nostro paese con ripercussioni importanti sull’agricoltura e sulla flora selvatica. Sicuramente l’uomo sa come difendersi dalle bizzarrie del meteo-clima nel breve termine, ma se la situazione perdura nel tempo le carestie sono inevitabili, con tutti i problemi che ne seguono.

Ricordiamo brevemente :

1) primi mesi dell’anno con freddo intenso e precipitazioni sotto media;

2) primavera mite con precipitazioni sotto media;

3) estate calda e lunga con precipitazioni confinate a brevissimi episodi molto intensi al settentrione,ma a macchia di leopardo; assenti sul resto del territorio se non fugaci lungo l’Appennino.

4) autunno fresco e precipitazioni nella norma nella prima parte, freddo e precipitazioni nella norma nella seconda parte.

Il tutto condito da un autunno 2016 davvero avaro di precipitazioni con perdurante situazione anticiclonica sul nostro paese.

Un cordiale saluto

Luca Romaldini