Come anticipato nello scorso editoriale, l’anticiclone che si ostina in questo periodo a rimanere sulle nostre teste e gran parte del vecchio continente, sta per retrocedere per poi essere spazzato via dalle tempeste atlantiche in arrivo, dapprima sull ‘Europa occidentale poi verso le zone centrali e mediterranee del continente.
Nota saliente sono le tempeste devastanti che colpiscono da più giorni la penisola scandinava e le zone settentrionali di Inghilterra e Irlanda con venti furiosi oltre i 150 km/h, registrata una raffica massima di 250 km/h, e onde imponenti di oltre 15 m, davvero eccezionale.
Nel resto del continente clima mite di giorno e freddo di notte, con anomalie termiche significative per il periodo. Ora l’attenzione deve necessariamente rivolgersi su una serie di intensi cicloni che stanno per colpire tutta l’Europa centro-occidentale e il Mediterraneo.
Il vortice polare sta rallentando e di conseguenza i due indici AO e NAO risultano in calo(rimando alla Meteo didattica per visionare il significato). Questo comporta la discesa di aria fredda dalle latitudini settentrionali con la formazione di cicloni, anche intensi, anche verso il nostro paese.
Dunque dopo un fine settimana, il prossimo, sotto la campana anticiclonica con temperature in rialzo su tutto il territorio, con massime che raggiungeranno i 17°/18° C al sud e sulle isole maggiori, nel corso della prossima settimana avremo un aumento della nuvolosita’ al centro – nord, Campania e Sardegna con cieli uggiosi e qualche occasionale pioviggine, in particolare modo lungo le coste tirreniche, liguri e sul Triveneto fino a giovedì quando il WPS mi segnala l’arrivo di una prima perturbazione, anche piuttosto intensa per essere la prima ad impattare sul colosso anticiclonico, che apporterà il ritorno delle precipitazioni, che risulteranno nervose sopra i 1200/1300m lungo le Alpi, a quote superiori sull’Appennino, in particolare al centro-nord, Sardegna e Campania.
In seguito le temperature scenderanno ovunque e di conseguenza anche al quota neve.
Da sottolineare che tornerà il dinamismo atmosferico, sbloccando di fatto i troppi giorni senza precipitazioni e il ritorno della neve sull’Appennino, che a causa dell’inversione termica, è venuta meno nell’ultimo periodo.
Per il momento non si intravedono forti ondate di freddo se non, in percentuale di fattibilità piuttosto bassa, per la fine della seconda decade di febbraio, ma avremo modo di riparlarne. Importante è che la situazione si sblocchi, poi tireremo le somme di un inverno per certi versi deludente.
Un cordiale saluto
Luca Romaldini