Lo stratwarming, ovvero un anomalo riscaldamento della stratosfera con aumenti di temperatura fino a 70°C in pochissimi giorni sopra il Polo Nord iniziato lo scorso 22 Dicembre a circa 30 km di altezza,
ha causato da Capodanno l’inversione dei venti in alta quota dell’atmosfera, che adesso soffiano da est verso ovest, mettendo in crisi il vortice polare che sta splittando, ovvero si sta dividendo i più lobi, scendendo fin verso latitudini inusuali, quindi verso zone temperate come la nostra.
Nelle prossime settimane cercheremo di capire come tale riscaldamento influenzerà la troposfera, ovvero lo strato dell’atmosfera terrestre dove avvengono i principali fenomeni meteorologici , ma soprattutto come tutto questo influenzerà l’ultima parte della stagione fredda in Europa e sul nostro paese.
Infatti il WPS mi segnala che lo sconquassamento atmosferico alle nostre latitudini dovrebbe cominciare a dare i suoi effetti più evidenti dopo il 15 di gennaio, ma in particolare a partire dal 22 del mese quando sembra profilarsi un’ondata di gelo proveniente dalle steppe siberiane.
Avremo frequenti occasioni per nevicate fino a bassa quota su gran parte del Paese con una forte e decisa spinta siberiana nella prima parte di febbraio (il famoso Generale Inverno o Orso Siberiano, insomma venti continentali con aria fredda pellicolare nei bassi strati che difficilmente si rimescola con aria più mite e umida, anzi la scalza).
Stessa situazione si è avuta, come ricorderete, l’anno scorso a fine febbraio causando neve su gran parte del paese, comprese città come Roma e Napoli, seguita da aria gelida che ha provocato forti gelate.
Ne riparleremo presto, seguendo costantemente gli aggiornamenti.
Un cordiale saluto
Luca Romaldini