Le origini dei nostri attuali termini “valanga” e “slavina” sono da ricercarsi nella lingua latina. Nei testi antichi erano chiamate “labinae” o “lavanchiae”.
Lavanchiae è probabilmente di origine pre-latina, forse ligure, ed ha la stessa radice di “lave” che significa scorrere di fango o lava. Molto più tardi la confusione con il vocabolo francese “aval” (che significa “verso valle, all’ingiù”) produsse l’attuale vocabolo “avalanche”, usato in inglese e francese, da cui deriva “valanga” in italiano. Il termine si potrebbe applicare alla caduta di qualunque materiale, ma quando lo si usa senza specificazioni ci si riferisce sempre alla caduta di neve.
L’altro vocabolo latino labinae deriva da “labi” che significa “slittare, scivolare giù”. In seguito la parziale intercambiabilità delle lettere b, v e u originò molti termini propri di particolari regioni alpine come lauie, lavina, lauina e infine l’attuale vocabolo tedesco lawine, introdotto nell’uso corrente da Schiller e Goethe, da cui deriva il termine italiano “slavina”.
La valanga è un fenomeno che si verifica quando una massa di neve o ghiaccio improvvisamente si mette in moto per effetto della rottura delle condizioni di equilibrio del manto nevoso e precipita verso valle. Durante la discesa può trascinare altra neve ed assumere dimensioni sempre maggiori e velocità oltre i 300 km/h. Il distacco della massa di neve può essere provocato da varie cause: naturali, sciatori che percorrono il pendio, l’azione del vento, ecc..
La pericolosità del fenomeno ha fatto sì che siano stati resi operativi appositi servizi di previsione e prevenzione. In Italia dal 1982 questi Servizi Regionali si sono riuniti in associazione, l’A.I.NE.VA. Associazione Interregionale Neve e Valanghe. Questi servizi si basano soprattutto sull’osservazione e l’analisi delle condizioni della neve e meteorologiche per valutare le condizioni di pericolo nelle zone interessate. In alcuni casi si provoca il distacco preventivo controllato delle masse di neve instabile per mezzo di cariche di esplosivo.
In molte località viene utilizzata una scala europea per rappresentare il rischio di distacco di valanghe in quel momento nei pressi della località stessa, ed è utile per gli alpinisti che vogliano intraprendere una gita. I gradi di rischio sono i seguenti (ad ogni livello è associato il colore di una bandiera):
· DEBOLE: Il manto nevoso è in generale ben consolidato e stabile. Il distacco è generalmente possibile solo con un forte sovraccarico su pochissimi pendii ripidi estremi. Sono possibili solo piccole valanghe spontanee (cosidetti scaricamenti); contraddistindo dal colore verde.
· MODERATO: Il manto nevoso è moderatamente consolidato su alcuni pendii ripidi, per il resto è ben consolidato. Il distacco è possibile soprattutto con un forte sovraccarico sui pendii ripidi indicati. Non sono da aspettarsi grandi valanghe spontanee; colore giallo.
· MARCATO: Il manto nevoso presenta un consolidamento da moderato a debole su molti pendii ripidi. Il distacco è possibile con un debole sovraccarico soprattutto sui pendii ripidi indicati. In alcune situazioni sono possibili valanghe spontanee di media grandezza e, in singoli casi, anche grandi valanghe; colore arancione.
· FORTE: Il manto nevoso è debolmente consolidato sulla maggior parte dei pendii ripidi Il distacco è probabile già con un debole sovraccarico su molti pendii ripidi. In alcune situazioni sono da aspettarsi molte valanghe spontanee di media grandezza e, talvolta, anche grandi valanghe, colore rosso.
· MOLTO FORTE: Il manto nevoso è in generale debolmente consolidato e per lo più instabile. Sono da aspettarsi numerose grandi valanghe spontanee, anche sul terreno moderatamente ripido; colore rosso e nero.
Cosa fare prima di apprestarsi a fare una ascesa alpina o ad andare a sciare?
PREVENZIONE:
· Ascolta il bollettino delle valanghe (0165 776300)
· Non avventurarti da solo in montagna
· Lascia indicazioni precise sul percorso che intendi seguire e sull’ora del rientro
· Se puoi procurati un A.R.V.A.
SE HAI ASSISTITO ALLA CADUTA DI UNA VALANGA:
· Chiama o fai chiamare i soccorsi (800 319 319)
· Segna i punti nei quali hai visto delle persone travolte
· Segna il punto di ritrovo dei materiali
· Se puoi presta soccorso
· Resta sul luogo per dare indicazioni ai soccorritori
SE SEI TRAVOLTO DA UNA VALANGA:
· Fai dei movimenti con le braccia come se nuotassi
· Cerca di tenere libera la faccia
Un cordiale saluto
Luca Romaldini