La CO2 e altri gas IR attivi sul riscaldamento dell’atmosfera? No, infatti non forniscono riscaldamento supplementare atmosferico, ma fungono da “ombrellone” alla terra e non da “coperta“. Il 70% del raffreddamento terrestre proviene da queste molecole presenti nell’aria e il loro aumento in concentrazione non fa altro che aumentare il potere refrigerante atmosferico.
E’ stato dimostrato, con prove empiriche, che maggiore è la concentrazione, correlata da minimo solare, e maggiore è il potere refrigerante dei classici aerosol atmosferici, confermata dalla più bassa densità atmosferica avuta negli ultimi 53 anni, che presuppone un trend di conferma con il mantenersi di condizioni solari al minimo, nonostante, le organizzazioni mondiali sullo studio del sole, continuino a registrare attività solare anche laddove fino a venti anni fa non avrebbero segnalato nulla.
Lo studio eseguito dal Naval Research e George Mason University è già stato pubblicato nel 2008, (lavoro continuato nel tempo), ed hanno preso sotto esame l’atmosfera tra i 200 e i 600 km di altitudine, e nonostante la densità sia di circa un miliardesimo rispetto a quella del livello del mare, è sufficiente per mantenere dei piccoli oggetti in orbita, ma di facile rientro sul suolo terrestre.
Per descrivere i risultati della ricerca hanno osservato che la densità dell’aria a tali quote è legata alla temperatura dell’atmosfera stessa. Infatti una temperatura più elevata si espanderà in senso verticale e proporzionalmente la densità dell’aria seguirà tale andamento.
In alta atmosfera la temperatura varia secondo due fattori fondamentali:
1) mediante l’assorbimento di radiazioni ultraviolette dal sole;
2) raffreddamento da parte di CO2 tramite infrarossi.
Come abbiamo visto l’attività solare nel periodo coincidente con tale studio è stata minima e di conseguenza con il minor assorbimento di UV solari si è constatata una minore densità dell’aria.
Dunque con maggiore CO2 presente nell’atmosfera l’effetto raffreddante risulta essere maggiore.
La combinazione di un minor apporto di riscaldamento dall’assorbimento di UV nell’atmosfera e il raffreddamento indotto da una maggior concentrazione di CO2, hanno reso la colonna d’aria sopra le nostre teste molto meno densa rispetto gli ultimi 40 anni.
Le ripercussioni sono evidenti sull’andamento climatico terrestre fino a quote troposferiche dove la concentrazioni di CO2 sono assolutamente maggiori, esasperate da condizioni di El Nino che hanno permesso una mitigazione degli effetti.
Da qui l’ipotesi che i continui bombardamenti chimici atmosferici, famose scie chimiche, gestiti dai nostri governi, siano i vani tentativi di regolare un qualcosa di più grande del nostro volere e che non fa altro che inquinare tutti i territori di metalli pesanti, nocivi e tossici per la salute pubblica, rilevati già in quantità superiore alla norma anche nel nostro paese.
E’ ora di dire basta all’egocentrismo umano di volersi porre al di sopra di tutto.
Un cordiale saluto
Luca Romaldini